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La Corte Costituzionale fa giustizia su riforme fatte per decreto e voti di fiducia

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Chieti 4 Luglio 2013 La sentenza della Corte Costituzionale, che ha reso illegittimo l’articolo 23 del cosiddetto decreto “Salva Italia”  quanto i disegni di riordino ed accorpamento delle Province poi non attuate a causa della fine anticipata della legislatura, rende giustizia alla scellerata politica portata avanti dal governo Monti che provò, con forza e determinazione e complicità diffusa un pò in tutti i gruppi politici, a produrre importanti riforme istituzionali a furia di decreti legge e voti di fiducia.

Le riforme istituzionali, dei livelli previsti in costituzione, debbono essere fatte in parlamento con le procedure previste, vanno realizzate in maniera complessiva e non a pezzi, con il necessario consenso,  con le Camere che dovrebbero essere la risultante di un voto diretto dei cittadini e non  di “nomine” fatte dalle segreterie politiche dei partiti.
Bisogna agire con consenso ed equilibrio non a “colpi di teatro” al solo scopo di parlare alla “pancia” della gente!!!

Non è la strenua  difesa della “poltrona” ma del principio della rappresentanza legata al voto diretto dei cittadini e del territorio che ti ha espresso.
E’ sempre più che mai necessario procedere alle riforme istituzionali per ridare fiato, snellezza, vivacità ed efficienza alla pubblica amministrazione; dalle riforme debbono derivare risparmi e velocizzazione delle procedure così come ridurre i centri decisionali in un vero processo di sburocratizzazione.

Tutto però dovrà avvenire in maniera complessiva dove si riscrivono i livelli istituzionali e le funzioni contestualizzando il tutto in una vera e visibile diminuzione di enti ed consorzi inutili ove la spesa è elevata e chi lo gestisce non risponde al cittadino utente ed elettore ma al potentato politico di turno.

Nel merito delle Province bene sarebbe far votare i cittadini laddove sono commissariate e farlo fare alla scadenza naturale di quelle in cui la legislatura è in corso.
Numero dei componenti del Consiglio e Giunta vanno commisurate alla vigente legge elettorale degli Enti Locali già applicata per i comuni.
Per le funzioni è nel ddl della “carta per le autonomie”, già in avanzato stato di discussione nella precedente legislatura,  il cui consenso era molto ampio, che vanno trovate le giuste soluzioni.

 

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