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Lettera di Camillo D'Amico al Presidente della Provincia di Chieti

Oggetto: proposte operative e di attività per dare nuovo slancio operativo alle Province

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Egregio PRESIDENTE,

la legge di stabilità ha solo congelato l’avviato processo di riordino delle province sino a tutto il 31 Dicembre 2012. La stessa legge farà mantenere in capo alle province tutte le funzioni fondamentali sinora svolte sia dirette che di coordinamento istituzionale. E’ nostra comune convinzione che il processo verrà ripreso e portato a compimento dal nuovo governo e parlamento usciranno dalle urne i prossimi 24 e 25 Febbraio. L’auspicio è che tutto avvenga con una contestualizzazione istituzionale più ampia in un processo che sia meno propagandistico e mediatico e che, le “nuove” province, mantengano un sistema di elezione diretto e democratico in capo ai cittadini  pur dovendo avere meno consiglieri e componenti la giunta come stabilito dalla vigente legge elettorale sugli enti locali. Riteniamo che, in questo  nuovo scenario istituzionale, le regioni tornino alla loro originale  mission: fare leggi e pianificazione rifuggendo della troppa frequente gestione cui abbiamo sinora assistito. In questa ottica,  nel rispetto del suo autorevole ruolo di presidente delle’Unione delle Province Abruzzesi  e nel desiderio di fornirLe un fattivo contributo d’idee e di lavoro teso a recuperare autorevolezza e credibilità verso la regione Abruzzo, di seguito, Le forniamo alcuni spunti da confrontare con l’assessorato all’Agricoltura da cui avere delega operativa specifica.


Le proposte sono le seguenti:

1) corsi di formazione per i titolari di “patentini” per l’acquisto e l’uso dei fitofarmaci. Da quanto ci è dato conoscere e sapere, attualmente, sono diverse centinaia gli operatori agricoli in lista d’attesa per avere il rinnovo del “patentino”. Avviene ancora solo una proroga formale senza poter procedere al corso di formazione ed al successivo esame d’idoneità; il tutto oggi è  in capo alle ASL che motivano il ritardo con la mancanza di personale. Si potrebbe ovviare, a mio sommesso avviso, con una delega funzionale e specifica alle province per il tramite del trasferimento temporaneo dei personale tecnico ex ARSSA oggi rientrati tutti nell’organico dell’ assessorato all’agricoltura e della sua direzione generale.  Non sarebbe una novità assoluta nel panorama delle regioni Italiani perché già il Piemonte ha adottato una decisione simile.

2) corsi di formazione e divulgazione sui contenuti della “condizionalità” relativa alla Politica Agraria Comunitaria (P.A.C.) agli operatori agricoli. La manutenzione del territorio, in virtù del calo dei prezzi dei mercati agricoli e dei contenuti la P.A.C. che permette il godimento dei contributi comunitari anche in mancanza di effettiva produzione e/o allevamento, è sempre meno praticata. Ciò genera sempre più spesso frane, smottamenti e pericoli concreti nella viabilità in occasione delle copiose piogge in ragione della mancanza della regimazione delle acque e pulitura dei fossi di scolo. Troppo spesso il territorio paga un prezzo elevato per la mancanza di questa necessaria manutenzione e le istituzioni locali (Comuni e Province) fanno grande fatica a porre un rimedio concreto con costi e sacrifici finanziari enormi. Le norme sulla Buona Pratica Agricola prevedono l’obbligo della regimazione della acque e della pulitura dei fossi di scolo ed, entrambe, sono propedeutiche al godimento dei contributi comunitari .  Ai fini di una divulgazione attenta, profonda e capillare, sempre utilizzando le Province ed il personale tecnico ex ARSSA, sarebbe utile che la regione se ne facesse carico pianificando il tutto attraverso l’attiva collaborazione del sistema delle Organizzazioni Professionali Agricole, delle Cantine Sociali e delle Cooperative. Anche qui la ricaduta, per una migliore manutenzione del territorio e di una concreta prevenzione nei danni materiali conseguono quando questa non c’è, potrebbe essere utile e positiva.


Mi auguro e spero Ella voglia dare attenzione a queste proposte e dare un cenno di risposta sia fosse positiva, come mi auguro, che negativa spiegandomene cortesemente le ragioni. La ringrazio.

Cordiali saluti.
 

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