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Margaret Mazzantini e Niccolò Ammaniti incontrano domani mattina gli studenti ed il pubblico

La sera saranno premiati a conclusione del 22° Scrittura e Immagine Chieti Film Festival

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Domani 30 novembre al Supercinema si conclude la 22^ edizione dello Scrittura e Immagine Chieti Film Festival.

 

Riceveranno i premi Margaret Mazzantini e Niccolò Ammaniti per la trascrizione cinematografica dei loro romanzi, "Venuto al mondo" di Sergio Castellitto e "Io e te" di Bernardo Bertolucci.

 

Premio per la regia a Sergio Castellitto, a Paolo Bianchini per l'impegno sociale e cinematografico con il suo "Il sole dentro", a Tea Falco e Jacopo Olmo Antinori protagonisti dell'ultimo film di Bertolucci "Io e te". La premiazione con inizio alle ore 20,30 sarà condotta da Maria Rosaria La Morgia giornalista Rai.

 

Dopo la premiazione seguirà la proiezione di "Venuto al mondo": Gemma, dopo molti anni di assenza torna a Sarajevo, portando con sé il figlio Pietro. L'occasione è l'invito che le ha fatto Gojko, poeta estroverso e un tempo sua guida in Bosnia, per una mostra fotografica sulla guerra. Gemma proprio in Bosnia, prima dell'inizio del conflitto, aveva conosciuto Diego per il quale aveva mandato all'aria il proprio matrimonio. Da Diego però Gemma, per un suo difetto fisico, non aveva potuto avere figli. Ma il desiderio era così forte da spingerla ad accettare che il marito procreasse con un'altra donna disposta poi a cedere il neonato. Il quarto film come regista di Sergio Castellitto è così complesso sul piano della scrittura che potremmo definirlo un film matrioska. Perché racchiude, una dentro l'altra, storie diverse ma aderenti a un'unica forma di base. C'è una storia di scoperta di un mondo ignoto (Gemma con Gojko). C'è l'amore sostenuto da una passione travolgente (Gemma e Diego). C'è il dramma della sterilità. C'è una guerra che devasta le coscienze .... e potremmo continuare.

 

Nel pomeriggio alle ore 17,30 sarà proiettato "Io e te": il quattordicenne Lorenzo ha palesi difficoltà di rapporto con i coetanei tanto che si avvale dell'aiuto di uno psicologo. Un giorno coglie al volo un'occasione unica: finge di partire per la settimana bianca con la sua classe mentre invece si rifugia nella cantina di casa con una ben organizzata scorta di cibarie e le letture preferite. Non sa che di lì a poco proprio nel suo dorato rifugio irromperà Olivia, la sorellastra venticinquenne che non vede da lungo tempo. Olivia è tossicodipendente e sta tentando di ripulirsi. Nel frattempo soffre di crisi di astinenza e non fa nulla per lasciare tranquillo Lorenzo. Bernardo Bertolucci torna a fare cinema dopo una lunga assenza causata dalle conseguenze della malattia che lo ha costretto su una sedia a rotelle. Se il suo sguardo non può più avvalersi direttamente della posizione eretta il suo cinema sembra avvantaggiarsene. È come se il suo occhio interiore avesse deciso di mettersi al livello dei giovani soggetti presi in considerazione invece di guardarli dall'alto di una memoria troppo vincolata dalla forma come in The Dreamers. Grazie a un casting accurato, che gli ha permesso di scegliere due corpi e due volti che si imprimono immediatamente nella memoria dello spettatore, Bertolucci può tornare a uno dei suoi temi preferiti: quello dell'irruzione di un elemento esterno (sia esso storico o individuale) che mette in discussione uno status quo imponendo una revisione totale di ciò che si riteneva acquisito o l'esplosione di ciò che era stato accuratamente ricoperto da ipocrisie o autoconvincimenti.

La mattina, invece, alle ore 11.30 Niccolò Ammaniti e Margaret Mazzantini incontreranno gli studenti delle scuole medie superiori di Chieti ed il pubblico presentati da Anna Di Giorgio giornalista di Rete8.

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