Problemi di praticità e vivibilità a Chieti Scalo, soprattutto per le persone che non vogliono rinunciare a fare una passeggiata con il proprio amico a quattrozampe. In via Unità d'Italia, infatti, non ci sono cestini per raccogliere le feci dei cani, con il risultato che chi vuole comportarsi civilmente è costretto a raccogliere gli escrementi per non essere multato e a portarli con sé durante tutta la passeggiata.
Pubblichiamo qui di seguito la lettera che, al riguardo, un cittadino ha inviato tempo fa al sindaco. La risposta di Umberto Di Primio è stata: "Provvederemo". Ma ad oggi, trascorso ormai un mese, i tanto agognati cestini non si sono ancora visti nella zona.
«Caro sindaco, la porto a conoscenza di un fatto che ormai mi capita da circa 10 anni. E' ormai un obbligo giuridico (oltre che un gesto di indiscussa civiltà ) quello di raccogliere gli escrementi del proprio amico a 4 zampe che espleta i suoi bisogni per strada. Le assicuro che, da buon cittadino, ho sempre rispettato questo dovere prima ancora che diventasse un obbligo la cui trasgressione comportasse delle sanzioni pecuniarie.
Ma la situazione ad oggi è la seguente: esco con il mio cane per la passeggiata quotidiana, il mio cane fa i "bisogni", li raccolgo con una bustina e sono costretto a fare la mia lunga passeggiata postando con una mano il guinzaglio e con l'altra gli escrementi poiché durante tutto il tragitto non esiste un cestino pubblico dove poterla buttare. Saprà bene, infatti, che con l'avvento della raccolta differenziata (altra iniziativa di estrema civiltà ) non esistono più i bidoni pubblici.
Orbene, dopo aver previsto sanzioni pecuniarie per i trasgressori proprietari dei cani, l'amministrazione ha pensato anche ad allestire dei cestini al fine di poter permettere il corretto adempimento dei propri doveri? Sulla via che percorro quotidianamente, e dove abito da circa 30 anni, la risposta è No!
Allo stato attuale, pertanto, sono costretto a raccogliere gli escrementi per non essere multato, e a portarli con me durante tutta la passeggiata. Senza polemica, ma prima di "civilizzare" i cittadini occorrerebbe civilizzare le amministrazioni locali».

