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La straordinaria stagione agonistica di Fabiano Di Muzio

Il pivot neroverde traccia un bilancio del campionato di Serie A2 di Calcio a 5 appena conclusosi con la salvezza del sodalizio teatino

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Il Cus Chieti Calcio a 5 ha chiuso una stagione straordinaria culminata con una salvezza che ad un certo momento del campionato sembrava veramente impossibile. Nel girone di ritorno è venuta fuori la squadra del presidente e trainer Mario Di Marco, che ha conseguito tanti ottimi risultati.

Artefice principale di questo eccezionale risultato è stato il bomber Fabiano Di Muzio che ha chiuso con un bottino personale di 24 reti all’attivo ed il quinto posto nella classifica marcatori, raggiungendo quota 401 gol in carriera. Cifre che testimoniano la grande professionalità e soprattutto la passione che il trentaseienne pivot neroverde mette da sempre nello sport.

 Questa la nostra intervista con Fabiano Di Muzio.

-Potremmo dividere la  stagione del Cus Chieti in due fasi: una prima molto tribolata ed una seconda , dopo il mercato di riparazione invernale, trionfale che è culminata con la salvezza conquistata in anticipo ….

“È stato un campionato dai due volti: siamo partiti malissimo (a dicembre avevamo un solo punto in classifica). Non abbiamo mollato continuando a lavorare duro. Non era facile metterci la stessa grinta, invece ci siamo riusciti. La società ci ha dato una mano, visto che sono tornati un paio di giocatori importanti (Tiago Goldoni e Cezar Corregiari), nonostante siano arrivati a Chieti in condizioni non perfette. A mio giudizio ci hanno dato quella spinta in più ed anche i giovani sono stati meno responsabilizzati vista la presenza di due pedine di così grosso calibro. Loro si sono messi a disposizione: voglio fare un plauso a Tiago in particolare che ha vissuto una stagione difficile con pochi gol segnati, ma si è messo a disposizione come uomo squadra e assist man, primo negli allenamenti, insomma un professionista ineccepibile”.

-Parliamo del tuo campionato: ha dell’incredibile descrivere le tue prestazioni di quest’anno…

“Per certi versi non mi aspettavo neanch’io di disputare un campionato così perché in quello scorso avevo avuto qualche problema fisico, quindi era un’incognita. Non posso poi nascondere che avere un bimbo piccolo ed altri fattori mettevano dei punti interrogativi a quella che sarebbe stata la mia stagione. Alla mia età si possono avere cali, ma io ho una gran voglia che forse supera quella di dieci anni fa. Ho trovato un allenatore, il presidente Di Marco, che mi stima e mi ha dato fiducia mettendomi al centro del suo progetto. Sono stato fortunato segnando tanti gol decisivi per la squadra. Un paio di pareggi strappati in casa, con Latina e La Brillante, poi il poker a Palestrina sono stati molto importanti. Mi preme dire che da quest’anno sono responsabile del settore giovanile:  lo abbiamo ricostruito da zero e sono molto soddisfatto del lavoro svolto. Stiamo ponendo le basi per il futuro del Cus”.

-Tornando all’inizio della stagione, quali erano le tue sensazioni e gli obiettivi ti ponevi?

“Onestamente sapevo sarebbe  stata dura e che senza un paio di innesti non ce l’avremmo fatta. Sono sedici anni che calco questi campi e conosco il livello del torneo. Avevo una voglia matta di continuare a giocare ed aiutare a crescere i tanti giovani che mi ruotavano intorno. Lo scorso anno ero andato a Loreto, il presidente mi ha richiamato per il suo progetto con i ragazzi e sono tornato senza pensarci su un attimo, anche con il rischio di poter retrocedere. È andata benissimo. Ci siamo salvati in anticipo disputando un girone di ritorno strepitoso”.

-Dove vuole arrivare Fabiano Di Muzio?

“È tutto più difficile ora, la fatica si comincia a sentire soprattutto negli allenamenti, quando torno a casa che devo correre dietro al bimbo, ma fino a quando mi divertirò, sperando di non avere problemi fisici, voglio andare avanti. Questa è la mia casa: non venire più al palazzetto significherebbe farmi mancare un qualcosa di vitale. In futuro vedremo magari di continuare in un’altra veste sempre ovviamente in casacca neroverde!”

 

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