Riceviamo e pubblichiamo
«Sul dimensionamento scolastico le posizioni sono chiare e riconoscibili ai cittadini, nonostante qualche soldatino in campagna elettorale tenti di fare confusione. Ormai quasi tutte le parti sociali chiedono che la Regione Abruzzo di Marsilio si rivesta di coraggio e affronti una volta per tutte la questione del dimensionamento scolastico con il Governo, affinché la Meloni e il Ministro Valditara tornino sui propri passi per cancellare gli accorpamenti scolastici imposti e incuranti delle esigenze e caratteristiche del territorio». È quanto dichiara il Presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna a margine del tavolo regionale per il dimensionamento scolastico 2024-2025 tenutosi questa mattina a Pescara con l'Assessore Pietro Quaresimale.
«Alcune semplici domande: la Regione Abruzzo di Marsilio, così vicina al Governo Meloni, perché ha accettato il criterio di ripartizione imposto dal Ministro Valditara che penalizza l’Abruzzo rispetto ad altre regioni per gli istituti scolastici da accorpare? Perché la Regione ha supinamente accettato di tagliare le dirigenze da 190 a 179 in Abruzzo, quindi cancellandone 11? Perché la Provincia di Chieti tra tutte le province è quella più colpita da questi tagli avendone previste 2 per Pescara e Teramo e 3 per L’Aquila, nonostante un territorio molto più ampio e montano di Teramo e Pescara dove si prevede la metà dei tagli? Perché la Regione Abruzzo, deliberando tardivamente a metà ottobre una deroga a 400 iscritti per i comuni montani e 600 per gli altri comuni, non ha determinato i nuovi criteri per i quali la Provincia avrebbe potuto e dovuto convocare i tavoli con comuni e sindacati per gli accorpamenti? Perché la Regione Abruzzo non ha proceduto a presentare ricorso contro la decisione unilaterale del Governo come hanno fatto altre regioni?», dichiara Menna.
«Le domande sono semplici e le abbiamo poste ai tavoli regionali, l'ultimo questa mattina. Le risposte sono un po’ più difficili per chi a chiacchiere dice di voler tutelare le aree interne della nostra Provincia e nei fatti la penalizza, come testimoniano le bocciature della proposta della Giunta Marsilio anche da parte di Teramo e Pescara», aggiunge Menna.
«I tagli delle dirigenze gravano in maniera consistente solo sulla Provincia di Chieti. Questa ripartizione non tiene adeguatamente conto delle caratteristiche e peculiarità dei nostri territori che presentano ampie zone montane. Respingiamo questo modo di operare della Regione, come per altro hanno fatto anche le altre Province di Teramo e Pescara, che hanno bocciato la proposta regionale. Bisogna avviare le operazioni di dimensionamento scolastico con i dovuti tempi e modi, anche per raccogliere le istanze dei territori e permettere di presentare proposte concrete condivise. Noi siamo abituati a condividere le decisioni con le comunità e le parti sociali, non ci piace decidere senza ascoltare prima le istanze dei cittadini, delle scuole, dei sindacati e dei Sindaci», conclude il consigliere delegato provinciale Massimo Tiberini.