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Assemblea Aca: il comunicato di Di Primio e altri sindaci

Nota congiunta dei primi cittadini di 8 Comuni a margine dell’incontro svoltosi ieri a Pescara

Redazione
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«Comprendiamo perfettamente le ragioni per le quali uno stimato professionista come l'avv. Di Baldassarre ha rinunciato ad essere confermato al vertice dell'Aca. Evidentemente, l'ottimo lavoro svolto da Di Baldassarre nel corso dell'ultimo triennio alla guida di una società di fatto fallita e poi avviata al salvataggio (grazie alla innovativa procedura del concordato preventivo per le società pubbliche), che ha conseguentemente evitato il default per molti Comuni, non è stato sufficiente a far comprendere a qualche amministratore di ente sovra comunale che la stagione degli scandali, delle assunzioni clientelari, della vacanza a spese degli utenti, delle opere inutili per il ciclo idrico integrato, doveva essere definitivamente chiusa».

E’ quanto hanno dichiarato, in una nota, i sindaci dei Comuni di Chieti, Catignano, Moscufo, Elice, Atri, Rosciano, Casalincontrada e Torrevecchia Teatina, a margine dell’Assemblea ACA svoltasi ieri a Pescara.

«Il clima avvelenato, creatosi a seguito delle inchieste in corso e dalle pressioni esercitate nei confronti dei sindaci per limitarne il libero arbitrio, non poteva che determinare una presa di distanza dell'avv. Di Baldassarre - si legge ancora nel comunicato congiunto - È vergognosa e irresponsabile, oltre che palesemente contra legem, come abbondantemente ricordato da noi sindaci, dal commissario giudiziale nominato dal Tribunale di Pescara e dal presidente del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Aca, la richiesta di rinvio di quei sindaci del Pd, oggi posti sotto tutela dalla presenza di assessori e consiglieri regionali del Pd e persino dal Presidente della Giunta che è apparso per sincerarsi che tutto andasse come tra loro concordato, sostenuti da pochi ma decisivi sindaci di centro destra: Montesilvano, Penne, San Giovanni Teatino, Miglianico, Vicoli. Ora la nostra prima preoccupazione è che aver ceduto alla logica della spartizione delle poltrone, facendo rimanere l’Aca senza organi di governo, compromettendo il lavoro di risanamento fatto dall’avv. Di Baldassarre in sintonia con il Tribunale di Pescara e in collaborazione con il commissario Lancasteri, possa portare al fallimento della società o allo scioglimento della stessa. Purtroppo una certa politica di sinistra e in parte anche di centro destra non muore, vorace di poltrone pur di mettere insieme i voti necessari ad una vittoria di Pirro illegittima e contro il buon senso. Alle logiche che hanno portato l'Aca ad essere sommersa di scandali e debiti, noi sindaci, che siamo per il risanamento e per la condivisione degli investimenti, contro la spartizione delle poltrone, continueremo a opporci senza tregua».

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