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È caccia all’uomo: dove si trova Roberto Di Santo?

L'autore dei due attentati a Cepagatti e al Tribunale di Chieti è ancora latitante

A cura della Redazione
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Proseguono le ricerche di Roberto Di Santo, l’uomo di Roccamontepiano che lo scorso 7 gennaio ha tentato di far saltare in aria un'abitazione a Villanova di Cepagatti e poi, la sera del 10, ha compiuto un attentato ai danni del Tribunale di Chieti.

Per fortuna ci sono stati, in entrambi i casi, danni limitati , ma del bombarolo non si ha più nessuna traccia dal 7 gennaio.

Ora è ricercato in tutta Italia: secondo gli inquirenti si starebbe muovendo su un camper.

Alla base dei due folli gesti, secondo quanto ricostruito dagli stessi inquirenti, ci sarebbero le seguenti ragioni:  nel primo episodio le continue liti tra la sorella di Di Santo, residente a Villanova, ed i suoi vicini di casa, e nel secondo l’ingiustizia che le istituzioni avrebbero attuato continuamente nei confronti della famiglia Di Santo.

Roberto Di Santo ha addirittura spiegato le ragioni del suo folle comportamento inviando una lettera direttamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in cui dichiara tutta la sua fiducia nell'attuale sistema istituzionale, ed anche in un video, da lui stesso caricato sul web, nel quale si dichiara pronto a consegnarsi alle forze dell'ordine  entro il 21 gennaio.

La sorella ha chiesto a tutti di essere lasciata in pace, considerando che vive con l'anziano padre di 82 anni, aggiungendo di non sapere assolutamente dove si trovi suo fratello.

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