Si è concluso il processo di primo grado scaturito dall’operazione “Aquila nera” dei Ros nata su disposizione della Procura de L’Aquila. Era l’alba del 22 dicembre 2010 quando i Carabinieri arrestarono quattordici persone, altri 31 furono gli indagati, con l’accusa di aver costituito un’organizzazione ramificata in varie regioni e al cui vertice fu accusato esserci un ex carabiniere che puntava alla ricostituzione di Ordine Nuovo, l’organizzazione neofascista sciolta nel 1973 dopo la condanna di 30 dei suoi dirigenti per ricostituzione del Partito Nazionale Fascista. Accusato di essere l’ideologo dell’organizzazione fu un ex combattente della Repubblica Sociale Italiana.
L’organizzazione, secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, si proponeva di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo, anche internazionale, e di eversione dell'ordine democratico, nonché di discriminazione e odio etnico, nazionale, razziale e religioso. Nel mirino, soprattutto, migranti (progettavano attentati, secondo l’accusa al mercatino etnico di Pescara e un albergo di Montesilvano in cui alloggiavano) ed esponenti politici tra cui – riportano le cronache di undici anni fa - due ex presidenti della Regione, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi, Stefania Pezzopane, l’allora vice sindaco dell’Aquila ed ex procuratore Nicola Trifuoggi e l’allora leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini.
Dieci condanne sono state stabilite dalla Corte d’Assise di Chieti per un totale di oltre di oltre 72 anni.

