Tutto accade a Chieti, i lavoratori del Trasporto Urbano sono esasperati e furenti dal fatto che i tempi di percorrenza stabiliti dall’azienda La Panoramica sono inadeguati rispetto alla effettiva necessità. Ai servizi della linea 3 si riconosce un tempo di percorrenza inferiore a quanto il navigatore di “Google Maps” stima per una utilitaria, ma l’autobus è lungo 12 metri, largo 2,50 metri ed effettua 51 fermate per la salita e discesa sei passeggeri, e secondo la società La Panoramica deve impiegare meno di un’auto privata.
Questa la base del contenzioso tra Azienda, Comune di Chieti e Regione Abruzzo, ma questa volta c’è una sostanziale novità: Regione Abruzzo ha impugnato a febbraio 2024 questa teoria con un documento in cui certifica i ritardi strutturali, cioè fissi continuativi e quotidiani, ed ha “disposto”, ossia ordinato, al Comune ed alla Società di riprogrammare l’esercizio del Trasporto pubblico e di rifare la carta dei servizi (documento che fornisce all’utenza gli orari delle corse).
In sostanza oggi è certificato nero su bianco che quando per l’utenza va bene gli autisti terminano le corse azzerando le loro soste previste dal turno, quando va male invece, e la sosta non basta ad ammortizzare il ritardo, significa che l’autobus riparte già tardi dal capolinea; ed a questo ritardo si somma poi quello dettato dai tempi sottostimati dalla società. Se c’è qualcuno a cui va sempre male è l’autista: nel senso che le soste esistono solo scritte sui turni, ed al danno di restare seduti sul mezzo per ore ed ore no-stop, si unisce la beffa degli utenti che riversano le loro rimostranze sui disservizi proprio su chi ne è la vittima fissa e costante; anche questo certificato da aggressioni (una anche fisica al conducente) e da corse soppresse per ritardi.
Questa erosione di tempi di percorrenza, soste e tempi accessori inadeguati (5 minuti per controllare documenti e dotazioni di un mezzo e spostamenti di personale da capolinea a capolinea a tempo zero) permettono alla società di coprire le stesse linee con 2 autisti in meno rispetto al 2019.
Per queste ragioni che FILT CGIL, FIT CISL e FAISA CISAL attraverso i Rappresentanti Aziendali, le Segreterie Provinciali fino alle Segreterie Regionali non hanno mai mancato di riportare su tutti i tavoli il problema accostandovi svariate soluzioni tutte bocciate dalla società per indisponibilità economica: oggi la sopportazione dei lavoratori è allo stremo, la tensione è alle stelle e la concertazione ha esaurito i suoi effetti. Va ricordato che il 24 novembre 2022 si risolveva una vertenza, durata 2 anni di scioperi e manifestazioni, che hanno visto la solidarietà anche di colleghi di altre aziende, sulle differenze retributive di 400.000 euro totalmente finanziate da Regione Abruzzo grazie all’interpretazione autentica prodotta dall’allora Consigliere Regionale Mauro Febbo della Legge Regionale n.33, che destinava tutta la cifra a ristoro del mancato riconoscimento di 2 anni di contratto aziendale, e nello stesso accordo vi era l’impegno all’adeguamento dei tempi di percorrenza.
Impegno disatteso che ha portato alla sottoscrizione di un Contratto di Servizio con la Regione Abruzzo per l’affidamento del TPL su linee non riorganizzate: oggi però sia la società che espleta il servizio che il Comune possono apportare modifiche. Risoluzione definitiva ed immediata di una situazione surreale questo il mandato ricevuto nell’ultima e partecipatissima assemblea di tutti i lavoratori del 4 settembre scorso: la chiara ed inequivocabile presa di posizione di Regione Abruzzo non ha prodotto altro che un rimbalzo di responsabilità tra Comune ed Azienda. sembrerebbero esserci state proposte aziendali bocciate dal Comune di cui però non si ha evidenza.
L’auspicio è che questa volta ci sia la soluzione dato che su richiesta di incontro dei sindacati è il Comune a convocare: mercoledì 25 alle ore 15 si capirà se i cittadini di Chieti avranno un servizio certo e regolare oppure se ai sicuri ritardi e soppressioni si dovranno aggiungere gli scioperi ad oltranza per porre fine a questa surreale vicenda.
FILT-CGIL Aureli D’Eugenio
FIT-CISL Andrea Mascitti
FAISA CISAL Luciano Lizzi

