Il Napoli post match contro il Barcellona è un Napoli che ha saputo reagire, rischiando fino alla fine. Ha lottato fino all'ultimo minuto del recupero. Ma ce l'ha fatta. Calzona è andato di certezze, Olivera è subentrato al posto di Mario Rui dietro, forse per tenere a bada l'esuberanza di Yamal, giovanissimo talento del Barcellona. La squadra rivale degli azzurri si è imposta già da subito, ed è per questo che il match è stato complicato. Meret ha dominato il Napoli anche al 22', con due mosse strategiche: prima con la deviazione ravvicinata di Lewandowski mettendoci il piede, poi volando ancora su botta di Goundogan.
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Un po' di calma dopo la tempesta per il Napoli
Dopo l'agitazione del primo tempo del match per l'imposizione del Barça, il Napoli si è pian piano ricomposto e ha cominciato a farsi valere. Ed ecco Lobotka, che si è dimostrato capace di saper gestire un soprendente numero di palloni, anche se il palleggio azzurro non era sufficiente per spaventare il Barcellona, anche con Osi e Kvara che provavano a trovare qualche spunto. Così gli azzurri hanno tentato di intimorire la squadra avversaria con un paio di angoli tagliati, ma fallendo. Dopo l'intervallo, la squadra di Calzona esce dagli spogliatoio con un aurea più aggressiva. Prima Politano, che di testa non centra la porta, poi Osimhen prova ad agganciare due palle in verticale, ma fallendo. La gara si fa più vincente, con il Barcellona che pesca la prima carta a favore suo: Pedri trova passaggio per Lewandowski, il quale tocca il pallone indirizzandolo dove Meret sta volta non arriva. Lo stesso Meret, al 21' blocca Pedri.
Il Napoli ci ha creduto fino alla fine del match: Maradona col fiato sospeso
Calzone, vista la situazione, prova a pescare qualche carta vincente dalla panchina, aggiungendo Traoré e Lindstrom per Cajuste e Kvara, quest ultimo non proprio al top, anzi. Di fatti, non l'ha neanche presa bene. Le due nuove new entry cominciano ad intimorire il Barça, con diverse occasioni di gol. Dalla panchina del Napoli, un Napoli sempre più convinto, si alzano Simeoni e Raspadori, per una formazione diversa, ma ecco che proprio a 30 minuti prima del cambio, avviene il bello: Anguissa trova in area Osimhen, un Osimhen agguerrito che in diagonale fa esultare il Maradona. Dopo i festeggiamenti, Calzona effettua lo stesso il doppio cambio, perché vuole essere convinto di questa impresa: è un messaggio di coraggio che la squadra comprende da subito, e così cominciano a collezionare angoli in serie, come quello di Anguissa che sfiora il colpo vincente anticipatamente sul primo palo. Il Napoli tenta fino all'ultimo di imporsi, ma l'ultima occasione spetta a Gundogan, il quale sferra un sinistro ad un centimentro dal palo lungo. Il Maradona trema. La qualificazione resta comunque in bilico, con un 50-50. Alla squadra avversaria, forse, resta il vantaggio del campo, mentre al Napoli, quella che non dovrà giocare al Camp Nou, in fase di ristrutturazione, ma al Montjuïc. Sei appassionato di eventi sportivi? Ecco la Corsa Campestre al Teaterno Sporting Club di Chieti alla quale hanno partecipato 170 studenti abruzzesi.
