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Patologie delle vie biliari, diagnosi veloci con SpyGlass a Chieti

A spiegare l'importante innovazione è il dottor Francesco Laterza, responsabile dell’ Endoscopia Digestiva e Gastroenterologia

redazione
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Entrare nelle vie biliari per prelevare un campione di tessuto necessario alla valutazione istologica in caso di sospetta neoplasia. Con la tecnica che utilizza lo SpyGlass, un endoscopio “baby” dal diametro di 2 millimetri, l’Endoscopia dell’Ospedale di Chieti ha ampliato la propria offerta con una nuova metodica diagnostica, che permette di effettuare indagini approfondite e individuare con grande precisione eventuali patologie di fegato, colecisti, pancreas e dotti biliari. 

Si tratta di una innovazione importante perché aumenta la capacità di diagnosticare e trattare le malattie pancreatico-biliari, e di ridurre il ricorso all’Ercp, esame più invasivo e complesso utilizzato di frequente per scoprire cosa ostruisce il normale deflusso della bile.

“Questa tecnica è stata utilizzata per la prima volta a Chieti su un paziente ricoverato in Clinica Chirurgica - spiega Francesco Laterza, responsabile dell’ Endoscopia Digestiva e Gastroenterologia - . L’uomo era stato sottoposto ad altre indagini che avevano evidenziato un restringimento a livello delle vie biliari extraepatiche senza, tuttavia, poterle meglio identificare. L’ausilio dello SpyGlass ha permesso di effettuare una biopsia  e il successivo esame istologico, grazie al quale è stata scoperta la causa dell’ostruzione, di natura maligna ma per fortuna allo stato iniziale, e quindi trattabile chirurgicamente”.  Di tutta evidenza, dunque, l’importanza della metodica introdotta al “SS. Annunziata”, che permette di accorciare drasticamente i tempi per  la diagnosi delle patologie delle vie biliari, che inizialmente si presentano sotto forma di restringimenti dei condotti, causa di alterazioni non sempre facili da differenziare da lesioni maligne. SpyGlass, invece, supera il problema perché permette una diagnosi accurata, tempestiva e non invasiva, perché utilizza la via di ingresso del cavo orale senza alcuna incisione esterna.

L’esame è stato eseguito dallo stesso Laterza coadiuvato dall’équipe medica e infermieristica dell’Endoscopia, in collaborazione con gli operatori del Blocco Operatorio.

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