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Assessore Colantonio - Nota - Denuncia per furti alla Cosa Pubblica

Ennesima denuncia contro ignoti per i furti di caditoie/tombini stradali

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Chieti - L'Assessore ai Lavori Pubblici, Mario Colantonio, ha emesso la seguente nota.

«Per l'ennesima volta sono stato costretto ad effettuare, presso la locale stazione dei Carabinieri di Chieti alta, una denuncia nei confronti di IGNOTI a causa dell'accanimento riscontrato in questi ultimi giorni per furti a danno della cosa pubblica ed, in particolare, l'avvenuto riscontro, da parte del personale del Servizio Strade e del sottoscritto, del furto di ben 23 caditoie/tombini stradali.

Tali irresponsabili atti, commessi da soggetti senza scrupoli, mettono a grave repentaglio la pubblica incolumità sia dei pedoni ma soprattutto di ogni veicolo che transita con l'inconsapevolezza del pericolo.

Proprio in questi giorni dedicati alla Festività dei Morti, ma soprattutto nei fine settimana, vengono simultaneamente commessi questi reati.

I furti, avvenuti su tutto il territorio comunale, sono stati dettagliati nella denuncia inoltrata e quantitativamente possono essere così riassunti:
- Via Ettore Ianni n. 3 tombini;
- Via Anelli Fieramosca n. 1 tombino
- Via dei Platani n. 2 caditoie,
- Via Madonna della Misericordia-Colonnetta n. 4 caditoie
- Via Aldo Moro n. 3 caditoie
- Via Pescasseroli n. 2 tombini
- Via Casalbordino n. 3 tombini
- Zona Stadio Angelini (prospiciente Motorizzazione) n. 2 caditoie
- Via Custoza n. 1 tombino
- Via Moro (zona Brecciarola) n. 2 caditoie

Ritengo che anche questa volta le forze dell'ordine si impegneranno alle indagini del caso ma ciò che amareggia è che NESSUNO si accorga mai di nulla o veda qualcosa.

Caso particolare, i furti verificatisi in Via Ettore Ianni che si riferiscono ad un tombino posto a circa 100 metri prima dell'ingresso del Carcere di Madonna del Freddo ed uno a 150 metri oltre l'ingresso dello stesso Carcere, quasi a voler sfidare la vicinanza della struttura detentiva.
Sono fiducioso affinchè i cittadini di Chieti segnalino alle forze dell'ordine ed anche alla mia persona, se necessario, qualsiasi grave illecito commesso a danno della cosa pubblica.

E' chiaro che il pensiero deve essere rivolto anche a chi riceve tali manufatti in ferro-ghisa che vengono comunemente venduti a chi abitualmente raccoglie e smista materiali ferrosi.

Chi riceve ed acquista questo genere di materiali, evidentemente trafugato dalla viabilità pubblica, trattandosi di tombini il più delle volte anche marcati dalla linea di produzione, commette il più grave reato di ricettazione.

Non credo che in Abruzzo siano tante le ditte che si occupano dell' attività di riacquisto di materiale ferroso riciclato e anche rubato. Spero che gli inquirenti vogliano indirizzare le loro indagini anche in questa direzione.

Ringrazio il Servizio Strade e gli operai comunali che, unitamente agli agenti della Polizia Municipale, cercano celermente di segnalare i pericoli delle cavità stradali presenti successivamente ai furti.

Per quanto possibile i tombini vengono sostituiti con disponibilità di magazzino ma anche queste ormai sono praticamente azzerate.

Ogni tombino da acquistare costa alla collettività circa 130 Euro più IVA; lascio, pertanto, all'immaginazione del lettore quanto pesino questi ripetuti, scellerati reati.»

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