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Un convegno contro la violenza sulle donne e per donare una speranza di rinascita alle vittime

L’evento si è tenuto presso l’Università di Chieti

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Eliminare la violenza contro le donne, è il solenne impegno sancito nell’istituzione della Giornata internazionale del 25 novembre. Un impegno che, ovviamente, non si ferma alla sola retorica di un giorno ma va trasformato in percorsi concreti tutto l’anno. Per la ricorrenza di quest’anno tanti eventi si stanno tenendo in queste settimane, coinvolgendo un vasto arco temporale iniziato almeno una settimana prima del 25 novembre e che prosegue. 

Guardare oltre … testimonianza, riflessione, rinascita” è il convegno tenutosi presso il Campus Universitario di Chieti, Polo di Lettere, Aula B organizzato da Ud’a News e Azione Universitaria. Hanno animato l’incontro la moderatrice Andreana Colangelo, presidente di Azione Universitaria Chieti-Pescara e caporedattore di Ud’A News.it, la Professoressa Elisabetta Dimauro, la Professoressa Anna Enrichetta Soccio, Carola Profeta, testimone e vittima di violenza, e Giulia Sciortino, rappresentante eletta al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari. Un convegno, ha sottolineato Andreana Colangelo, che ha avuto “l’obiettivo di sensibilizzare giovani e adulti fornendo loro alcuni strumenti culturali per contrastare e prevenire tale fenomeno, portando all’attenzione il tema della violenza contro le donne attraverso una prospettiva interdisciplinare ed innovativa” e ha posto al centro “la donna non solo come vittima ma anche come protagonista, un aspetto importante su cui ci soffermeremo sarà la sua successiva rinascita”. 

Un grande privilegio parlare di fronte a tanti studenti del perché è importante oggi parlare e ricordare la violenze sulle donne – la testimonianza di Carola Profeta dopo il convegno - Nel riportare la mia testimonianza un messaggio di speranza e di rinascita e di narrazione di quanto fatto in questi anni, sia sul piano della repressione spingendo l'approvazione di nuove leggi come l'eliminazione del rito abbreviato per i femminicidi e il codice rosso e sia sul piano della cultura, della prevenzione e della rete di sostegno alle donne e ai loro bambini”. 

“Il dolore, la rabbia, lo sgomento, l’impotenza ed il desiderio di avere giustizia, queste sono state le coordinate che hanno permesso al mondo civile di unirsi al fine di contrastare e proteggere le donne vittime di violenza” e “le scarpe rosse sono diventate, da qualche anno, il simbolo della lotta contro il femminicidio e la violenza contro le donne” con il colore rosso che indica “il sangue versato da tantissime donne in tutto il mondo” ha sottolineato Andreana Colangelo al termine del convegno. “Azione Universitaria ribadisce la necessità di intervenire in maniera concreta contro questa piaga. L’obiettivo principale è infatti quello di prevenire, mediante l’educazione e la sensibilizzazione, perché quando parliamo di contrasto è ormai troppo tardi” ha aggiunto Colangelo che ha ringraziato tutte e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento. 

 

 

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