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Abruzzo e Molise: "Infiltrazioni criminali circoscritte"

Paolo Aceto, comandante Legione Carabinieri regionale, alla cerimonia per i 208 anni di fondazione dell'Arma

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"L'Abruzzo e il Molise hanno delle caratteristiche particolari: ci sono delle aree urbane più grandi e ci sono anche delle aree rurali: in ogni caso i reati contro il patrimonio e anche quelli che hanno a che fare con la detenzione e lo spaccio di stupefacenti sono quelli su cui rivolgiamo la maggiore attenzione".

Lo ha detto il generale di Brigata Paolo Aceto, comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, a margine della cerimonia per celebrare i 208 anni della fondazione dell'Arma, celebrata nella caserma "Rebeggiani" di Chieti, sede del Centro nazionale amministrativo. 

Per quanto riguarda le infiltrazioni della criminalità organizzata "credo che nessun territorio ormai in Italia possa dirsi immune da rischi di infiltrazione - ha detto ancora Aceto -. La cosa che ci rassicura, penso di poter dire che il tessuto socio economico abruzzese e molisano sia sano, e quindi le infiltrazioni, i rischi di infiltrazione su cui noi siamo sempre molto attenti, sono al momento circoscritti e speriamo di riuscire a contrastarli al meglio". 

Quanto all'attività operativa "un anno di reati si può raccontare non solo con un numero, 32.000 reati perseguiti, ma si può raccontare con l'attività quotidiana, la presenza sul territorio, l'ascolto, la vicinanza alle popolazioni - ha detto ancora il generale Aceto - è un'attività difficilmente trasformabile in un numero, che però che assorbe veramente l'animo e tutto l'impegno del carabiniere".

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