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Emergono altri particolari sull'attentato di ieri sera al Tribunale di Chieti

A cura della Redazione
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Chieti - Emergono altri particolari sull’attentato al Palazzo di Giustizia di Chieti avvenuto ieri sera intorno alle 21.15.


La macchina di colore bianco è stata sistemata da qualcuno davanti al portone principale del tribunale, sotto i portici. Il piromane è poi fuggito dopo averla incendiata.

Il peggio è stato evitato grazie al custode del tribunale, Vincenzo Michetti, che stava guardando la tv ed ha sentito il campanello suonare più volte, poi dal videocitofono ha visto le fiamme. Subito si è precipitato in strada fuggendo dall’uscita laterale chiamando la Polizia. Uno o più passanti intanto avevano hanno avvertito i Vigili del Fuoco, giunti precipitosamente sul posto. Tragedia evitata: dentro l’automobile c’erano delle bombole del gas che per fortuna non sono esplose.

Non è chiaro se il campanello sia stato suonato dal piromane stesso oppure sia andato in cortocircuito per lo sprigionarsi delle fiamme.
La vettura è risultata di proprietà dell’uomo ricercato in tutta Italia per la strage fallita a Cepagatti.

Ovviamente quasi metà Piazza San Giustino è rimasta transennata per ore.

Domate le fiamme, sono state svolte le indagini del caso dalle forze dell’ordine.

Sul luogo sono accorsi anche il Sindaco Umberto Di Primio ed il Presidente del Tribunale Geremia Spinello.  

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