“L’impegno che è stato messo in Abruzzo, per tracciare le varianti, non è stato fatto in tutte le regioni. Noi riusciamo a leggerle e individuarle prima degli altri i dati. E’ per questo motivo del numero più alto. Questa variante, considerata da alcuni virologi, pandemia nella pandemia, può aver dato una spinta ulteriore alla diffusione del virus.” Ha detto il professor Jacopo Vecchiet, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'Ospedale di Chieti e dell'Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio”, nell’intervista a TvSei di Paolo Renzetti.
Il prof. Vecchiet ha detto inoltre che l’elemento positivo è che la regione e la Asl hanno messo un grande impegno per le varie attività di screening che si stanno realizzando in questi giorni. La vaccinazione aiuterà a diminuire sensibilmente la circolazione del virus, ma in presenza di numeri di contagi in costante aumento si può pensare di diminuire la circolazione delle persone, anche con la chiusura delle scuole. La situazione è più pericolosa per i soggetti fragili e anziani che sono in percentuale più soggetti alla malattia, ma non si deve dimenticare che anche soggetti giovani, possono avere una malattia molto impattante con conseguenze gravi.