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“Patrimoni in ComunicAzione”, nuove sfide per i Musei DemoEtnoAntropologici

Convegno nazionale nel Campus Universitario di Chieti il 22 e 23 novembre

Redazione
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Venerdì 22 e sabato 23 novembre il Campus universitario di Chieti ospiterà un Convegno nazionale sul tema: “Patrimoni in ComunicAzione - Nuove sfide per i Musei DemoEtnoAntropoologici”. Organizzato, per conto del Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali della “d’Annunzio”, dalla professoressa Lia Giancristofaro, docente di Antropologia Culturale, il convegno è promosso da SIMBDEA (associazione di professionisti, studiosi e volontari attivi nell’ambito dei beni demo-etno-antropologici, dei musei e del patrimonio culturale materiale e immateriale), dal MIBACT - Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dalle Scuole di Specializzazione in Beni DemoEtnoAntropologia delle Università di Roma Sapienza e di Perugia, dalla Società Italiana degli Antropologi Culturali e da numerosi Musei demo-etno-antropologici italiani.

Il programma prevede una prima giornata, quella di venerdì 22 novembre, nell’Auditorium del Rettorato che inizierà alle ore 9 con i saluti istituzionali ai quali seguiranno le prime due sessioni, una al mattino e l’altra nel pomeriggio. Sabato 23 novembre i lavori si sposteranno nell’Aula 1 del Polo didattico di Lettere, sempre nel Campus universitario di Chieti. Ci sarà prima l’Assemblea nazionale dei soci SIMBDEA e, dalle 10 ci svolgerà la terza ed ultima sessione del convegno che occuperà tutta la mattinata.    

“Che ruolo hanno oggi i musei etnografici? Possono essere considerati come dei patrimoni locali capaci di intercettare le istanze della società civile, oppure sono condannati a rimanere polverosi depositi di oggetti disconnessi dalla vita contemporanea? Queste - spiega la professoressa Lia Giancristofaro - sono le domande alle quali proveremo dare una risposta adeguata alla situazione attuale con lo sguardo agli scenari non solo immediati. Cercheremo in sostanza di stimolare un dibattito sui fondamenti teorici e metodologici della museografia demo-etno-antropologica, al fine di indirizzarli verso le sfide della sostenibilità ambientale e verso il rispetto dei diritti umani. Per questo - conclude la professoressa Giancristofaro - daremo voce a pratiche museali virtuose portate avanti dalla società civile e dalle comunità locali”.

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