Dada, tributo a Ivan Graziani, in concerto allo Stammtisch

Appuntamento sabato 17 febbraio. Prenotazione consigliata. Inizio concerto ore 22

Redazione
15/02/2024
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Sabato 17 febbraio torna il tributo a Ivan Graziani, magistralmente eseguito dai Dada. La band farà tappa allo Stammtisch Tavern di Chieti e ripercorrerà l'intera carriera del chitarrista e cantautore rock teramano, con alcune chicche dell'ultimo album uscito il 26 gennaio scorso. Prenotazione consigliata. Inizio concerto ore 22. I Dada sono Marco Formichetti: voce e chitarra; Paolo Di Cesare: chitarre; Pierluigi Di Cesare: basso e cori; Giampaolo Rossi: tastiere; Marco Contento: batteria. 

Il primo gennaio del 1997 nella sua casa di Novafeltria, nel riminese - tra Emilia, Romagna, Marche e (non lontano dal suo) Abruzzo - ci lasciava Ivan Graziani, il cantautore con la chitarra elettrica o, se si preferisce, la chitarra rock della musica d’autore italiana. Nato a Teramo, scomparve a soli 51 anni un artista completo, capace di scrivere canzoni e romanzi, di dipingere e disegnare storie a fumetti, di cimentarsi insomma completamente nell’arte, un personaggio che ha lasciato l’idea di poter essere sempre fuori dagli schemi, oltre le righe, che ha fatto della sua poliedricità la tara artistica che lo distingueva da tutti gli altri.

Dotato di sensibilità e ironia uniche, attento osservatore di micro storie che riusciva a rendere esaltanti e intriganti nelle sue canzoni, Ivan Graziani ha raccontato il Paese, la nostra Italia, quella meno evidente ma vitale della provincia - con le piazze e le stazioni dei treni, le vie di campagna, le donne dai nomi più o meno originali, con le colline e i campi a perdita d’occhio, le piccole città che vivono lente, con il Gran Sasso, San Gabriele e l’Abruzzo sullo sfondo, ispiratori spesso e protagonisti a volte, in una geografia ideale e sghemba tracciata dalle sue canzoni - da Lugano fino in Olanda, da Modena e Siracusa fino alla “Firenze triste” lungo Ponte Vecchio, raccontata in un piccolo grande capolavoro.

Primo cantautore in assoluto a salire sul palco del Tenco nella primissima edizione del 1974; un album ("Pigro") considerato tra i 100 più belli della musica italiana dalla rivista Rolling Stone; una tecnica chitarristica che ha fatto scuola; due album-tributo, a rendergli omaggio molti dei grandi del pop e dell'indie; e canzoni come “Lugano Addio”, “Firenze (Canzone triste)”, “Monnalisa”, “Maledette malelingue”, “Signora bionda dei ciliegi”, per citarne alcune delle più note, che rimangono nella memoria collettiva.

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