Lâorigine delle popolazioni abruzzesi deriva da un ceppo unico di 12.000 anni fa. à questa la conclusione cui è giunto uno studio del Dott. Jacopo Cilli dellâUniversità âG. DâAnnunzioâ dal titolo âLâinfluenza del sistema viario romano sulla biodistanza tra alcune popolazioni italiche abruzzesi attraverso lâanalisi della misura media di divergenzaâ.
Lo studio, presentato al XXIV Congresso dellâAssociazione Antropologica Italiana, svoltosi allâUniversità âG. DâAnnunzioâ la scorsa settimana, ha utilizzato lâanalisi della biodistanza per confermare la comune origine delle popolazioni abruzzesi a partire dal X secolo a.C.
La ricerca parte dalla considerazione che la particolare geomorfologia del territorio abruzzese non ha sempre permesso una costante comunicazione tra le popolazioni che abitavano i nostri luoghi. Le cime più alte della catena appenninica (Gran Sasso, Majella e Monti della Meta) sono state, in passato, veri e propri muri insormontabili che hanno diviso le popolazioni e reso rara lâibridizzazione. Eppure, già Plinio Il Vecchio nella sua Naturalis Historia parlava di dieci popolazioni italiche negli Abruzzi con unâorigine comune (in particolare dalla popolazione dei Safini, dal X secolo a.C.) collegata al rituale religioso del âver sacrumâ che spingeva i giovani alla migrazione in altri territori.
Questi primi spostamenti sarebbero stati effettuati lungo i tratturi, naturali vie di comunicazione.
In ogni caso, le comunicazioni tra i piccoli bacini non sono mai state semplici a causa della particolare orografia del territorio. La situazione di comunicazione cambiò con lâavvento dei romani che conquistarono questi luoghi a partire dal IV secolo a.C. e riorganizzarono lâassetto territoriale con la costruzione di un sistema viario che permetteva contatti più rapidi, più sicuri e più costanti. I 4 assi stradali principali, costruiti sulle naturali vie dei tratturi, sono: Via Tiburtina-Valeria, Via Caecilia, Via Flaminia Ad Urbe per Picenum e Via Claudia Nova.
Le popolazioni che vivevano al di fuori di questo sistema viario rimasero geograficamente isolate, mentre le popolazioni che già avevano contatti prima della conquista romana risultano, dagli studi, essere quelle più biologicamente vicine, poiché tale conquista ha enfatizzato e consolidato quegli scambi che esse già avevano tra loro.
Attraverso lâanalisi della biodistanza effettuata su 5 popolazioni, per un numero totale di 217 individui adulti, si è potuta datare lâorigine comune delle popolazioni abruzzesi a 12.000 anni fa, confermando le fonti storiche romane.