Presentato presso la Libreria De Luca di Chieti “Cutina”, disco di debutto dei DogsLoveCompany

"Quando l’Abruzzo incontra i Balcani in un mix di folk, blues, jazz e swing"

Piero Vittoria
06/01/2013
Varie
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DogsLoveCompany è il nome della folk band abruzzese che rappresenta una delle più belle sorprese musicali degli ultimi anni.


I DLC nascono circa dieci anni fa da un duo di urlatori, Danilo Di Giampaolo (voce) e Victor Mazzetta (chitarra), che riempivano le piazze e le strade con la propria musica e quella dei loro maestri. Hanno vinto il Premio Pigro 2012 categoria IvanConver con il Brano "Tom Sawyer" ed aperto concerti di artisti quali Paolo Giordano, Bugo e i Discanto.
“Cutina” è il bellissimo disco di debutto in cui è chiaro l’intento di omaggiare certe sonorità e storie della nostra regione rielaborandole, donando loro nuova linfa e contaminandole con quei suoni tipici delle terre balcaniche e un po’ di sano blues, swing e jazz.

“Cutina” è un viaggio che spazia dunque in vari generi lasciando l’ascoltatore senza fiato e conscio di aver scoperto un mondo musicale ricco di fascino in cui l’Abruzzo si intreccia ai Balcani con assoluta naturalezza.
Oggi nell’organico della band, accanto a Danilo e Victor, menti dell’intero progetto, ci sono Marco Luciani alla fisarmonica e Luigi Blasioli al contrabasso: con questa formazione i DogsLoveCompany dal vivo regalano dal vivo uno spettacolo ironico e travolgente.

“Cutina” è stato presentato a Chieti presso la Libreria De Luca giovedì scorso riscuotendo un grande successo di pubblico.

Questa la nostra intervista con Victor Mazzetta. 

-Come nascono i DogsLoveCompany?
“La band ha un nucleo fondamentale di due elementi io (Victor) il chitarrista e Danilo il cantante. Siamo nati circa dieci anni fa, andando avanti come duo per tanto tempo, poi pian piano si sono uniti a noi altri musicisti. In questo momento la formazione live comprende noi due , Marco Luciani alla fisarmonica e Luigi Blasioli al contrabbasso. Abbiamo avuto altre collaborazioni e nel disco ci sono Marco Tarantelli al basso, Eddi Bordi alla batteria e Cristiano Giuseppetti agli archi ed arrangiamenti. Il nome DogsLoveCompany è una delle caratteristiche più strane del gruppo: nasce con me e Danilo agli inizi perché eravamo molto affascinati dai vinili della casa discografica “La voce del padrone” che riproduceva l’immagine di un cane che guardava dentro il grammofono. La leggenda narra che il vinile abbia avuto origine quando questo cane ascoltava la voce del padrone registrata mentre era solo a casa, amava la compagnia e cercava dunque il padrone. Allo stesso tempo c’è un po’ il gusto retrò che ci identificava molto”.

-Perché avete deciso di chiamare il disco “Cutina”? 
“Cutina è l’antico nome del paese da cui veniamo, Catignano. Nasce da un’antica leggenda e dal fatto che il paese fosse un punto di passaggio per i prigionieri che dovevano essere processati e poi condannati a morte, Catignano era la città delle catene. Abbiamo voluto mettere in musica le nostre origini. Quando eravamo piccoli ed iniziavamo a suonare volevamo essere internazionali, poi andando avanti ci siamo resi conto che le cose migliori che scrivevamo fossero quelle che mettevamo insieme lì, quindi abbiamo fatto un po’ pace col nostro paese che ha i suoi lati positivi e negativi. Alla fine delle registrazioni del disco ci siamo detti subito che era “Cutina”, una vera cartolina del nostro paese”.

-Come mai avete scelto Novembre come primo singolo?
“Paradossalmente è l’ultima canzone nata, è quella che in qualche modo abbiamo sentito più nostra perché ci rappresenta molto bene. L’abbiamo scelta anche un po’ per sorprendere perché se si discosta dal resto del disco: è nostalgica. È nata nell’ultimo anno, un anno in cui io e Danilo abbiamo vissuto insieme tante esperienze. Novembre è il simbolo di questo periodo”.

-La title track ha delle atmosfere che si ispirano molto a quelle di Vinicio Capossela.
“Richiama le sonorità balcaniche e blues che Capossela ha portato con successo in Italia come anche la musica di Tom Waits. Noi abbiamo anche un progetto parallelo, Concertino A Manovella, tributo a Capossela, dunque le influenze si sentono”.

-La polvere mi fa star male  è, a nostro giudizio, il brano migliore dell’intero lavoro: come nasce?
“Nasce dalla mano di Danilo: lui ama molto una poesia di Palazzeschi. Musicalmente è molto goliardica e festosa, però se ci si ferma  ad analizzare il testo ci si accorge che non lo è per niente. È un autoritratto di Danilo, di come vive e ama fare musica. È una delle canzoni che mi ha colpito di più quando me l’ha proposta”.

-Piccola Serenata è un altro piccolo gioiello.
“Abbiamo cercato lo stilema del classico tango - beguine. È una canzone d’amore, malinconica,  sofferente e nostalgica perché, come diceva Luigi Tenco, “Quando sono felice esco, quando sono triste scrivo canzoni”. Noi quando siamo tristi scriviamo”.

-Nella conclusiva  Com’è Bella L’onestà c’è un ritmo tipicamente abruzzese.
“La gente che ascoltava il disco quando l’avevamo finito ci diceva che eravamo pazzi perché dopo sonorità balcaniche, blues, jazz alla fine partiva un vero e proprio salterello abruzzese. Noi siamo anche questo: veniamo da un paese in cui a dieci anni ascoltavamo il salterello, mangiavamo gli arrosticini in piazza. È una canzone a cui siamo molto legati. Quando la suoniamo live il pubblico esplode.  Ci piaceva citare i luoghi della nostra regione, parliamo infatti della Fara, delle Farchie, di Rapino, paesi che magari sono sconosciuti a molti, odiati ed amati allo stesso tempo da chi ci vive. Noi adoriamo le feste, le bisbocce col vino, i banchetti con la porchetta fumante. Tra l’altro nasconde una sorpresa finale ma non voglio anticipare nulla, lasciamo agli ascoltatori scoprirla”.

-Dove vi vedremo in concerto?
“A breve abbiamo una presentazione con uno showcase a Pescara a Discover, grazie alla Music Force che ci sta sostenendo, una serata ad Alba Adriatica. Le date si trovano comunque sul nostro sito  www.dogslovecompany.it”

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