Fusione Camere di Commercio Chieti e Pescara, i perché del no

Riportiamo la nota integrale di Danilo Cavaliere, consigliere della Camera di Commercio di Chieti

Danilo Cavaliere - Consigliere Camera di Commercio di Chieti
13/09/2015
Attualità
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Il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso, affiancato dal consigliere Camillo D’Alessandro, ha ricevuto i consiglieri della CCIAA di Chieti in audizione a seguito della richiesta avanzata dagli stessi per discutere della fusione tra le Camere di Commercio di Chieti e di Pescara.
Oltre agli undici firmatari della richiesta, ha preso parte all’incontro anche il componente di giunta Mario Di Pardo in rappresentanza delle professioni.
A D’Alfonso, sono state esposte le ragioni per cui è stata chiesta audizione e consegnata una scheda riepilogativa degli argomenti più importanti da Marisa Tiberio (vice presidente vicario della CCIAA di Chieti) e Danilo Cavaliere in qualità di primo firmatario del documento.
Il presidente, si è rivolto a tutti i componenti della delegazione chiedendo se avessero intenzione di portare avanti il processo di fusione tra le due Camere di Commercio, trovando risposta positiva unanime da parte di tutti i consiglieri precisando però che per effetto delle anomalie procedurali e contabili del bilancio della società Marina s.r.l. controllata al 100% dalla CCIAA di Pescara si rende necessario rispettare le procedure di certificazione degli atti contabili.
Il presidente della Regione, ha affermato che sulla trasparenza non vi può essere nessuna fretta tale da danneggiare la regolarità procedurale in atti di fusione tra soggetti pubblici e che nella prossima riunione della Conferenza Stato Regioni convocata per il prossimo 24 Settembre manterrà questa linea, per tanto se saranno necessari pochi mesi per la certificazione dei bilanci e la regolarità della procedura di fusione sarà tutto nell’interesse dell’intera economia dei territori e delle CCIAA di Chieti e Pescara

PROCEDIMENTO DI ACCORPAMENTO CAMERE DI COMMERCIO DI CHIETI E PESCARA
MEMORIA 
La presente nota ha lo scopo di rappresentare in modo sintetico le motivazioni che hanno indotto undici Consiglieri della Camera di Commercio di Chieti a richiedere audizione al Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso in merito al procedimento in corso di accorpamento delle Camere di Commercio di Chieti e Pescara.
Di seguito se ne ripercorrono le tappe essenziali:
1. Il procedimento di accorpamento per Chieti si è aperto con la delibera di Giunta della Camera di Commercio di Chieti nr. 127 del 04/11/2014 con la quale si è dato inizio al procedimento con voto a maggioranza di 4 componenti favorevoli, 2 contrari e 1 astenuto, determinante l’apporto dato dal componente della Uni.Pmi  Armando Tomeo, da sempre favorevole al processo nel rispetto delle procedure di trasparenza.
2. Il rinnovo della consiliatura della Camera di Commercio di Chieti per il quinquennio 2015/2020 è avvenuto mediante un protocollo di intesa sottoscritto da 15 consiglieri a sostegno del Presidente Roberto Di Vincenzo con la volontà espressa di tutte le parti di procedere alla fusione.
3. In data 11/05/2015, contestualmente all’elezione del Presidente Di Vincenzo, si è dato inizio al procedimento di fusione, con la votazione favorevole di 26 consiglieri su 28.
4. Nelle settimane successive, constatata la non ottemperanza all’attivazione di procedura di controllo dei rispettivi bilanci ed in modo particolare delle società di diretta emanazione, come la Marina di Pescara srl, 10 consiglieri hanno richiesto formalmente al presidente una convocazione del Consiglio Camerale che si è tenuto in data 28 luglio 2015 e, a seguito di numerosi interventi e dichiarazioni di disponibilità del Presidente che si sarebbe attivato ad acquisire documentazione esaustiva, ha manifestato le perplessità di molti Consiglieri sulla trasparenza nei bilanci della Camera di Commercio di Pescara e delle sue partecipate.
5. Inaspettatamente abbiamo appreso in data 30 luglio 2015 che, su sollecitazione dei due Presidenti delle Camere di Commercio di Chieti e Pescara, veniva portata in seduta plenaria  della Conferenza Stato Regioni la bozza del decreto di accorpamento, la cui approvazione è stata rimandata per rinvio alla commissione tecnica.
6. Contestualmente abbiamo attivato inviti formali al Ministero ed agli enti coinvolti a non procedere all’istruttoria finchè non venissero attivate le dovute verifiche contabili.
7. Constatata l’inerzia del Presidente Di Vincenzo, tendente a far trascorrere inutilmente del tempo e addivenire al Decreto Ministeriale di accorpamento, si è proceduto a riattivare a norma di legge e di statuto nuova richiesta di convocazione del Consiglio Camerale, a firma di 11 consiglieri, uno in più della precedente, per richiedere la sospensione della delibera del 11/05/2015 al fine di acquisire, come da normativa vigente in materia di fusione, le certificazioni di soggetti esterni e terzi abilitati alle verifiche contabili.
8. In data 7 settembre 2015, non avendo avuto alcun riscontro del Presidente della Camera di Commercio di Chieti, abbiamo provveduto ad inviare una missiva di diffida formale per la riunione straordinaria.
Il Presidente Di Vincenzo, pur avendo la rappresentanza istituzionale dell’Ente non può decidere autonomamente, ma deve limitarsi a rappresentare le scelte che gli organi (Giunta o Consiglio) deliberano nella propria collegialità.
Abbiamo appreso solo attraverso documenti e delibere pubblicate dalla Camera di Commercio di Pescara che si è tenuta una Conferenza Stato-Regione in data 4 agosto a Roma, di cui non conosciamo l’esito.
Sappiamo, altresì, dalla lettura della deliberazione della Camera di Commercio di Pescara n. 19/2015, che l’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Abruzzo si è impegnato a formalizzare, attraverso una nota finale, le proprie decisioni sia tecniche che politiche in merito allo schema di decreto predisposto dal Ministero, una volta verificate le conclusioni cui sarebbe pervenuta la Commissione Paritetica tre le due Camere di Commercio.
Abbiamo appreso, inoltre, che in data 1° settembre si è tenuta una riunione presso l’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Abruzzo per fornire elementi utili all’espressione del parere di competenza, di cui ignoriamo assolutamente i contenuti e gli argomenti trattati e di cui il Presidente non ha mai fornito alcuna informazione agli organi camerali.
In data 10 agosto, la Giunta della Camera di Commercio di Chieti ha affidato l’incarico di verificare i bilanci della Camera di Commercio di Pescara e delle sue partecipate al Segretario Generale di Chieti, il quale, pur manifestando perplessità per le difficoltà di effettuare un’analisi completa basandola solo su dati pubblici e limitate informazioni e documenti, ha adempiuto alla nostra richiesta.
Dalla lettura delle relazione del Segretario Generale – che si allega - si evince che le criticità maggiori si riscontrano nella Società partecipata Marina di Pescara, il cui socio unico è la Camera di Commercio di Pescara:
1. la Camera di Pescara aveva previsto nel bilancio di previsione 2014 un aumento di capitale sociale per la Società Marina di Pescara di € 1.840.000 poi rinviato;
2. i bilanci degli ultimi tre esercizi della Società Marina di Pescara evidenziano perdite crescenti per un importo complessivo di €  323.287;
3. i crediti della Società Marina di Pescara risultano di notevole entità rispetto ai ricavi e mostrano trend crescenti;
4. la cassa diminuisce sensibilmente del 53% negli anni considerati;
5. nelle note integrative risulta un lodo arbitrale perso da Marina di Pescara nei confronti della DANIMAR BOAT Srl per un importo di € 1.400.000 non rilevato in bilancio;
6. necessità di un piano industriale che il socio unico Camera di Commercio di Pescara ha richiesto nel 2013 (investimenti giudicati urgenti e indifferibili) di cui non si ha ancora traccia, che gli stessi Revisori sollecitano e che potrebbero riguardare investimenti per la messa in sicurezza per svariati milioni di euro.
Questi elementi riteniamo siano sufficienti per esprimere la nostra preoccupazione, per una fusione che sicuramente è necessaria, che noi auspichiamo, ma con trasparenza, chiarezza, nel rispetto delle funzioni, dei ruoli e nella condivisione del percorso e della legalità.
Tutto ciò premesso, chiediamo di non formalizzare alcuna decisione in merito allo schema di decreto del MISE recante l’istituzione, mediante accorpamento, della nuova Camera di Commercio di Chieti – Pescara, in attesa di chiarimenti e di informazioni in ordine alla situazione economica, finanziaria e patrimoniale della Camera di Commercio di Pescara e della sua partecipata Marina di Pescara, in maniera tale da consentire al Consiglio Camerale di Chieti, una volta convocato, di assumere le decisioni del caso.

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