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Il ministro Provenzano a Chieti all’incontro degli amministratori del Pd Abruzzo

Il vertice si è tenuto presso la sede della Provincia teatina

Redazione
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Lavoro, sviluppo e infrastrutture, e la necessità di velocizzarne la realizzazione in Abruzzo, al centro dell’incontro del ministro del Sud e della Coesione territoriale Giuseppe Provenzano con gli amministratori, organizzato dal Pd Abruzzo presso la sede della Provincia a Chieti. Porti, ferrovie, ma anche opere stradali come la Fondovalle Sangro, l'irrinunciabilità del loro adeguamento per il sistema industriale abruzzese, oltre che la stabilizzazione di una politica di sostegno alle aree interne e ai piccoli Comuni, hanno caratterizzato le sollecitazioni degli interventi di sindaci, amministratori, poi tra gli altri del segretario regionale del Pd Michele Fina, del senatore Luciano D’Alfonso, del capogruppo del Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci, del consigliere regionale Giovanni Legnini, di Giovanni Lolli. L’incontro è il primo della serie “La via del futuro. Il corridoio Tirreno – Adriatico: sviluppo, lavoro, opportunità”, a cui faranno seguito nella giornata di oggi quello di Pescara incentrato sui giovani e la Tavola rotonda con le parti sociali a Celano.

Il ministro ha posto come premessa la constatazione che “la discussione di oggi ci testimonia la difficoltà in cui ci troviamo, alla frattura storica tra Nord e Sud si aggiungono le difficoltà della dorsale appenninica. La divisione dell’Italia oggi non è solo tra Nord e Sud, ma anche Est – Ovest, centro – periferie.  L’Abruzzo è caratterizzato da vocazione industriale, che per la mancanza di strategia dal passato può diventare elemento di debolezza. Una vocazione industriale deve costruire coesione sociale e connessioni. Penso che l’Abruzzo incroci perfettamente le priorità del governo e del mio Ministero, per la sua collocazione e le sue caratteristiche”.

Provenzano ha riferito che “con l’Anci si sta lavorando per procedure standardizzate per puntare all’assistenza tecnica per la progettazione e la realizzazione degli interventi nei Comuni. E’ un compito che può fare l’Agenzia per la coesione territoriale a supporto dei sindaci.  Occorre garantire le risorse e migliorare l’efficienza, e queste sono misure previste in Legge di Bilancio”. Altra caratteristica e problema, che accomuna l’Abruzzo ad altre regioni meridionali, "è lo spopolamento, l’emigrazione che comincia per i giovani sin dagli anni dell’università. Qui il tema è quello delle infrastrutture sociali, l’investimento ad esempio nella filiera della formazione a partire dagli asili nido: in questi anni hanno sofferto molto i Comuni medio – piccoli. In Legge di Bilancio come punto di partenza abbiamo previsto 300 milioni per le infrastrutture sociali nei Comuni più piccoli”. Provenzano ha concordato sulla assoluta necessità di "adeguamento delle infrastrutture. Anche qui va aiutata la capacità dei Comuni che spesso non riescono a progettare. Stiamo aprendo una riflessione con Anas per una riclassificazione delle strade provinciali, per migliorare la manutenzione.  Sulle autostrade abruzzesi A24 e A25 intanto abbiamo bloccato i pedaggi in vista di una soluzione”.

Provenzano ha concordato sulla necessità di rafforzare il corridoio est – ovest che va da Barcellona alla Croazia, e attraversa l’Abruzzo: “L’esempio è la tenuta dell’Emilia–Romagna negli anni della crisi anche grazie alla trasversalità della via Emilia”. Parole chiare sulla Zes, che sarà oggetto dell’incontro del pomeriggio a Celano: “Occorre accelerare il più possibile sulla Zes abruzzese, c’è il mio impegno. C’è da discutere se la Zes debba essere governata dall’Autorità portuale: si rischia di determinare un aggravamento delle procedure. C’è bisogno che qualcuno ci lavori a tempo pieno e che si assuma la responsabilità”. Sui tempi: “Nel 2020 le Zes devono essere operative: rimettere in discussione ora questo processo rischia di causare allungamento dei tempi, ma questo non significa che la Zes abruzzese in futuro non possa avere una dimensione di collegamento con la trasversalità”. Provenzano ha anche riferito dell’intenzione di far passare la “Strategia nazionale per la aree interne da sperimentazione a politica”.

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