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Donna morta nell'esplosione dell'abitazione, in due rinviati a giudizio

La prima udienza del processo si terrà il 26 ottobre: si sono costituiti parte civile la figlia, la mamma e il fratello della vittima

Redazione
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Il gup del Tribunale di Chieti Luca De Ninis ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di due uomini per l'esplosione di una villetta, causata da una fuga di gas, in cui perse la vita una donna di Chieti, Rita Del Ponte. Il fatto si verifico' il 24 novembre del 2013 in contrada S. Salvatore dove la donna viveva con la figlia. Le accuse sono di omicidio colposo, incendio colposo e disastro colposo.

Il primo imputato quale titolare dell'impresa, nonche' esecutore materiale e realizzatore dell'impianto termico-idrico-gas della casa, e il secondo quale responsabile tecnico della ditta e cofirmatario, insieme all'altro, della dichiarazione di conformita' dell'impianto realizzato, avrebbero provocato il crollo dell'intero immobile per colpa dovuta a negligenza e imperizia nell'esecuzione dell'opera.

In particolare, secondo l'accusa, l'impianto a gas e le relative tubature non furono realizzate a regola d'arte, omettendo di realizzare una camiciatura che avrebbe dovuto isolare le tubazioni una volta messe sottoterra. Da tale omissione e' derivata per elettrolisi un'ossidazione galvanica che ha provocato la fuoriuscita del gas che ha riempito la stanza nella quale si trovava l'autoclave. E dove una scintilla innesto' l'esplosione.

Sempre secondo l'accusa, mai si sarebbe dovuta rilasciare la certificazione di conformita' proprio per la mancata realizzazione dell'impianto a regola d'arte. Nel corso delle indagini e' stata effettuata una perizia, affidata in sede di incidente probatorio al maggiore Paride Minervini, affiancato da un altro perito, l'ing. Mario Aversa. La prima udienza del processo si terra' il 26 ottobre: si sono costituiti parte civile la figlia, la mamma e il fratello della vittima.

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