'Clima pazzo': vendemmia con meno produzione, ma qualità intatta

Coldiretti Abruzzo ribadisce le previsioni per l'attuale stagione: "Vitivinicoltura realtà importante"

redazione
23/09/2019
Territorio
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Coldiretti Abruzzo ricorda che continua la vendemmia con la raccolta del Pecorino e della Passerina, di Cococciola, Merlot, Sangiovese e Trebbiano per concludersi nel mese di ottobre con il distacco delle grandi uve rosse autoctone Montepulciano. 

La produzione regionale, secondo l’analisi della Coldiretti sulle previsioni vendemmiali 2019 di Ismea, Assoenologi e Unione italiana vini, registrerà un calo dell’11% (pari ad una produzione complessiva stimata di 3,050 milioni di ettolitri), conseguenza del clima pazzo e del maltempo alternato a ondate di caldo africano che hanno caratterizzato l’estate. A livello nazionale si stima invece una produzione di 46 milioni di ettolitri il 16% in meno dello scorso anno, comunque davanti a Francia (43,9 milioni di ettolitri) e Spagna (40milioni di ettolitri).

Salva in ogni caso la qualità: le condizioni attuali fanno infatti ben sperare per una annata di buona/ottima qualità. Coldiretti ricorda che in Abruzzo la produzione annuale media è di circa 4.500.000 quintali di uva e oltre 3milioni di ettolitri di vino di cui almeno un milione a denominazione di origine per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive (e sempre a più alta specializzazione) su una superficie agricola complessiva di circa 30mila ettari. I vitigni più conosciuti e diffusi sono Montepulciano e Trebbiano, anche se negli ultimi anni stanno riscuotendo sempre maggiore interesse il Pecorino, la Passerina, il Moscato, la Cococciola e il Montonico.     

“La vitivinicoltura regionale – sottolinea in una nota Coldiretti Abruzzo - è oggi una realtà importante tanto che l’Abruzzo può considerarsi oggi tra le regioni in cui il vino – con particolare riferimento al Montepulciano - ha saputo imporsi fino a diventarne l’immagine di riferimento, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell’intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e una produzione media di vino rappresentata dal 70% di vini rossi e da un restante 30% di bianchi. Una realtà sempre più fiorente anche per i numerosi apprezzamenti che arrivano dall’estero, che si traducono con una crescita delle esportazioni che hanno registrato nel 2018 un valore di 182 milioni di euro (+ 6,3% rispetto al 2017) a conferma della fama che il vino regionale sui mercati esteri si è guadagnato negli anni e che, nel 2019, continua a crescere con un aumento delle esportazioni del 4,1% nei primi tre mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018".

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